IPERCIFOSI L'ESPERTO RISPONDE

IPERCIFOSI: L'ESPERTO RISPONDE - INTERVISTA AL PROF. M.NOSEDA

IPERCIFOSI: L'ESPERTO RISPONDE

DALLA PREVENZIONE ALLA RIABILITAZIONE

 

Intervista sull'ipercifosi dorsale al Prof Massimiliano Noseda, docente universitario, medico specialista in medicina fisica e riabilitazione, specialista in igiene e medicina preventiva, consulente di centri medici, strutture riabilitative, palestre e centri sportivi.

 

Cosa è l'ipercifosi dorsale ?

Con il termine ipercifosi dorsale si intende semplicemente un’accentuazione della cifosi dorsale ovvero di una delle tre curve fisiologiche del rachide ( lordosi cervicale, cifosi dorsale e lordosi lombare ) che devono essere presenti in tutti i soggetti affinchè la colonna vertebrale abbia uno sviluppo armonico e sia in grado di rispondere efficacemente alle sollecitazioni che le attività della vita quotidiana richiedono ( flessione, estensione, inclinazione, rotazione, salto, caricamento di pesi, etc )

 

Quali sono le cause più frequenti ?

Possibili fattori di rischio sono riscontrabili in posture sedute scorrette, soprattutto se fisse e mantenute per tempi prolungate, nello scarso sviluppo o nella mancanza di allenamento della muscolatura del tronco e in particolare degli estensori del rachide in soggetti longilinei, o anche in una patologia dei nuclei epifisari dei corpi vertebrali, ovvero di quelle strutture che durante la crescita consentono l’accrescimento del corpo vertebrale anteriormente e lateralmente. In quest’ultimo caso, le vertebre si deformano in modo permanente assumendo la forma di un cuneo ad apice anteriore e si è soliti parlare più correttamente di osteocondrosi vertebrale, osteocondrite vertebrale o morbo di Scheuermann, dal nome del radiologo tedesco che descrisse tale quadro clinico per la prima volta. Mentre l’ipercifosi astenica è più frequente nel genere femminile e tende a comparire tra gli 8 e i 12 anni, quella osteocondrosica colpisce prevalentemente il genere maschile con un rapporto 3 a 1, e presenta una prevalenza di circa 1-8%.

 

Chi è principalmente affetto dal morbo di Scheuermann ?

Sicuramente i giovani durante la fase di crescita ed in particolare durante lo sviluppo puberale ovvero intorno ai 10-13 anni nelle femmine e ai 12-15 anni nei maschi, e fino a 1-2 anni oltre l’avvenuta maturazione ossea. Per tale motivo si parla comunemente di “dorso curvo giovanile” e si è solito considerare tale problematica una patologia ortopedica tipica dell’adolescenza.

 

Come si effettua la diagnosi ?

Sebbene una radiografia dell’intero rachide in stazione eretta si richieda sempre per valutare visivamente il corretto sviluppo delle vertebre e il loro allineamento, la diagnosi differenziale tra la forma astenica e quella osteocondrosica è spesso clinica. Praticamente è infatti sufficiente chiedere al soggetto di provare a correggere attivamente il vizio dorsale ovvero di raddrizzare il rachide verso l’alto. Qualora la manovra sia possibile, è possibile optare per una problematica di tipo posturale, mentre qualora ciò non sia proponibile, si depone per un’alterazione anatomica permanente.

 

Quali problemi comporta avere un'ipercifosi dorsale ?

Nei casi più lievi e più frequentemente nelle ipercifosi asteniche il quadro può essere asintomatico, mentre in quelli più evidenti e nel morbo di Scheuermann il soggetto lamenta frequentemente dolore in regione dorsale soprattutto durante la postura seduta prolungata in cui anche le strutture muscolari di spalle e collo restano sempre in costante ed abnorme tensione. Il dolore è comunque più frequente nelle forme dorso-lombali rispetto a quelle dorsali pure pur essendo ovviamente correlato anche alla gravità del danno anatomico. Infine, nei casi più gravi la deformazione può perfino arrivare a comprimere gli organi contenuti nella cassa toracica ( cuore, polmoni, esofago ) fino a comprometterne sviluppo e funzione. Fortunatamente, quest’ultimo caso oggi è abbastanza raro grazie soprattutto al follow up periodico a cui i bambini sono sottoposti dal pediatra nelle varie fasi della crescita, al miglioramento dell’alimentazione e alla maggior sensibilità che oggi hanno i genitori relativamente all’importanza del movimento e della postura corretta a scuola per uno sviluppo armonico dello scheletro in particolare e della persona in generale.

Non trascurabile è, inoltre, l’impatto che tale condizione patologica, se visivamente evidente, può avere sulla psiche del ragazzo in crescita con sentimenti di vergogna ed imbarazzo, ad esempio nello svestirsi in situazioni collettive come lo spogliatoio o al mare per fare il bagno. Pertanto, il medico esperto di tale patologia dovrà non solo indagare il quadro anatomico ma anche quello psichico al fine di offrire direttamente, o tramite un collega esperto, supporto al paziente anche in tal senso.

 

Quali sono le principali patologie che possono aggravare tale quadro ?

Il quadro clinico può evolvere più sfavorevolmente o comparire ex novo in caso di presenza di altre malformazioni ossee congenite, ovvero già presenti alla nascita, come la sinostosi o l’emispondilio, o di altre patologie del rachide acquisite e tipiche dell’adolescenza come la scoliosi. Possibili sono anche gravi stati nutrizionali carenziali, fortunatamente oggi rari ed osservabili ormai quasi solo in giovani malnutriti per anni e provenienti da paesi molto poveri, che esitano in un quadro più complesso di rachitismo. Da non dimenticare sono poi alcune patologie del connettivo come la sindrome di Marfan, alcune malattie neuromuscolari, come distrofie e distonie, che compromettono la normale funzione stabilizzante, portante e dinamica della muscolatura rachidea, così come alcune gravi patologie endocrine, soprattutto tiroidee o genitali, che alterano i normali tempi di sviluppo osseo.

 

Ci sono cause senili di ipercifosi dorsale ?

Certamente. In età avanzata l’osteoporosi, da intendersi come stato di rarefazione e fragilità dell’osso, può essere frequente causa di accentuazione della cifosi dorsale e conseguente riduzione in altezza del soggetto che ne è affetto. Diverso è invece l’atteggiamento camptocormico, tipico morbo di Parkinson, che prevede la tendenza del rachide ad incurvarsi anteriormente in stazione eretta e durante il cammino, che scompare però riassumendo la postura sdraiata.

 

Come è possibile trattare la patologia in età giovanile per cercare di correggere la problematica o per limitare i danni futuri ?

Nei casi più modesti è opportuno insegnare al piccolo paziente alcuni esercizi riabilitativi che lo stesso dovrà poi effettuare con costanza quotidiana sotto la supervisone dei genitori per migliorare nel tempo postura, elasticità del tratto dorsale, tonicità muscolare e scioltezza di movimento. Nei casi più gravi, invece, oltre agli esercizi riabilitativi, sarà invece necessario applicare un apposito corsetto che mediante spinte posteriori tenda a scaricare il peso dalle porzioni vertebrali anteriori in modo da favorirne il miglior sviluppo fisiologico possibile (es. Boston antigravitario con mollone, Lionese antigravitario, Milwaukee per dorso curvo). Solo al termine delle crescita e nei casi più gravi, che non hanno tratto beneficio dal trattamento conservativo, qualora persista una deformità dorsale importante con evidenti iperlorosi compensatorie cervicali e lombari, soprattutto se associate ad un deficit della funzione respiratoria, si prende in considerazione l’intervento chirurgico correttivo. Tuttavia, è bene ricordare l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce in quanto un dorso curvo ben inquadrato e trattato non richiede oggi mai l’approccio chirurgico.

In pratica, riassumendo, si interviene solo con la fisiochinesiterapia fino a 45-50°, con un corsetto fino a 60°, con un gesso seguito da un corsetto oltre i 65° e si valuta l’intervento di artodesi per via anteriore, posteriore o combinata oltre i 75-80° di Cobb.

 

L’attività sportiva è consigliata in caso di ipercifosi dorsale ?

In generale, l’attività sportiva amatoriale, eseguita due o tre volte alla settimana, è consigliata sia nelle ipercifosi posturali sia nel morbo di Scheuermann in quanto entrambe traggono beneficio da un miglior trofismo e funzione muscolare del rachide in toto. Tuttavia, la scelta della particolare disciplina sportiva dovrà essere concordata con l’equipe riabilitativa e proposta per tipologia, intensità e frequenza, sia sulla base della gravità del quadro clinico, sia sull’eventuale presenza di sintomatologia algica a riposo o sotto sforzo. Si dovranno inoltre considerare anche le preferenze del paziente affinchè l’attività sportiva prescelta venga poi proseguita nel tempo, con costanza e successo, e non abbandonata a breve dopo qualche forzato tentativo. In ogni caso, parte degli esercizi, appresi durante la prima fase riabilitativa, dovranno sempre essere eseguiti durante il riscaldamento e il decondizionamento al fine di preparare il rachide al movimento ed ottimizzare la prestazione.

Di norma a sport asimmetrici come il tennis, la scherma, il tiro con l’arco, il golf, il lancio del disco e il getto del peso sono preferibili sport simmetrici come il nuoto, soprattutto se praticato a rana in quanto in grado di sfruttare a scarico praticamente naturale la fase respiratoria attiva con finalità tonificante specifica sugli estensori del rachide. Il canottaggio può essere invece proponibile, anche in palestra a secco nella versione su remoergometro, limitando i gradi di flessione per non accentuare la cifosi dorsale. Ovviamente la voga di coppia, ovvero con due pale, è sempre preferibile a quella di punta, ovvero a una pala, per evitare inopportuni fenomeni torsionali e sforzi asimmetrici del rachide durante l’espletamento del gesto sportivo.

Possibili sono di norma tutti gli sport eseguiti principalmente con gli arti inferiori ( maratona, corsa, etc ) a patto che la fase di preparazione sportiva venga integrata con un’attività di tonificazione del tronco e dei suoi estensori in particolare per evitare che in fase di sforzo o affaticamento la cifosi dorsale si accentui ulteriormente e la lordosi lombare si appiattisca. Particolare attenzione deve essere posta invece alla pratica del ciclismo, possibile con adeguata preparazione nei casi più lievi, per la postura fissa e forzata in flessione per tempi prolungati.

Sconsigliato è invece, il body building, in particolare negli esercizi che sovraccaricano il rachide in quanto accentuano funzionalmente la cifosi dorsali sotto importanti carichi esterni, così come gli sport da contatto ( wrestling, rugby, sumo, etc ) e il salto in alto per i continui traumatismi a cui il rachide è costantemente sottoposto e che potrebbero riacutizzare o aggravare il quadro algico.

 

 

Tabella 1   Principali differenze tra l’ipercifosi astenica e l’ipercifosi osteocondrosica

 

 

IPERCIFOSI ASTENICA

IPERCIFOSI OSTEOCONDROSICA

PREVALENZA

Femmine

Maschi

CIFOSI

Riducibile

Rigida e non riducibile o poco riducibile

RADIOLOGIA

Negativa

Positiva con segni caratteristici

DOLORE

Solitamente assente

Solitamente presente