SCOLIOSI E ATTIVITA' SPORTIVA

SCOLIOSI E ATTIVITA' SPORTIVA: l'esperto risponde - INTERVISTA AL PROF. NOSEDA

 

SCOLIOSI E ATTIVITA’ SPORTIVA

 

Ci sono sport da evitare o da preferire nel soggetto con scoliosi ? L’astensione precauzionale dallo sport costituisce una scelta sensata oppure un possibile ed ulteriore fattore di rischio ? Ne parliamo con il Prof Massimiliano Noseda, medico, specialista in medicina fisica e riabilitazione, specialista in igiene e medicina preventiva, docente universitario, consulente di centri sportivi e palestre.

 

Intervista realizzata per la rivista PROFILO SALUTE n 1 2019 sul tema "scoliosi e attività sportiva" al Prof Massimiliano Noseda, docente universitario, medico specialista in medicina fisica e riabilitazione, specialista in igiene e medicina preventiva, e consulente di centri medici, strutture riabilitative, palestre e centri sportivi.

 

Cos’è la scoliosi ?

Si tratta di una patologia muscoloscheletrica del rachide, tipica dell’accrescimento e di più frequente riscontro nel genere femminile. Nei soggetti affetti la colonna vertebrale, se osservata in senso antero-posteriore, presenta una tipica curvatura ad S che dovrebbe invece essere assente in condizioni fisiologiche.

 

Come si effettua la diagnosi ?

Clinicamente, esaminando il soggetto sia in condizioni statiche sia in condizioni dinamiche. Nel primo caso è possibile osservare l’eventuale dislivello fra le creste iliache o le scapole, così come l’asimmetria tra le pieghe cutanee glutee o tra i triangoli della taglia, ovvero dello spazio compreso tra braccia e tronco. Nel secondo caso si chiede invece al soggetto di effettuare alcune prove come il test di Adams che permette di rilevare la comparsa del gibbo in caso di scoliosi. Tale valutazione consente di distinguere tra l’atteggiamento scoliotico, correggibile volontariamente dal soggetto mediante controllo attivo delle postura, e scoliosi vera e propria, non modificabile dall’interessato. Per una valutazione più accurata del quadro osseo sarà poi utile richiedere una radiografia in carico del rachide in toto con bacino che potrà quantificare la gravità della curvatura, mediante calcolo dell’angolo di Cobb, ma anche rilevare eventuale cuneizzazione e rotazione delle vertebre interessate.

 

Ci sono attività sportive precluse al soggetto con scoliosi ?

In generale possiamo dire che non esistono discipline sportive vietate a priori ad ogni soggetto con scoliosi. Tuttavia sono da valutare caso per caso i carichi di lavoro, soprattutto se superano le due ore per più di due volte alla settimana, per capire se l’intensità dello stimolo proposto non sia eccessiva su uno scheletro ancora in crescita. Un agonismo esasperato può essere, infatti, dannoso per un corretto sviluppo a prescindere dalla presenza o meno di scoliosi così come pericolosa può essere anche una sedentarietà spinta che priverebbe la colonna vertebrale degli stimoli necessari ad una crescita armonica. In ogni caso deve però essere chiaro che lo sport non costituisce in alcun caso la terapia della scoliosi ma rappresenta un utile complemento per ottimizzare lo sviluppo e, pertanto, negli anni della crescita non dovrebbe mancare. Ginnastica medica quotidiana ed eventuale corsetto rappresentano invece i cardini del trattamento riabilitativo che lo sport non è in grado di sostituire ma che può utilmente integrare.

 

Il nuoto è la miglior attività sportiva per un giovane con scoliosi ?

Si tratta di una credenza infondata in quanto non esistono studi che attribuiscono vantaggi particolari a questa o ad altre attività sportive in caso di scoliosi. Tra l’altro il nuoto non si pratica in carico, stimolo allenate già di per sé la muscolatura estensoria del tronco, e può al contrario indurre un collasso posturale del tronco se i carichi di lavoro sono eccessivi in quanto allena prevalentemente la muscolatura prossimale degli arti superiori anziché quella intrinseca della colonna vertebrale. Può comunque essere praticato se gradito, preferibilmente privilegiando il dorso ad altri stili come la rana e il delfino, previa personalizzazione dei carichi di lavoro. A prescindere dal problema scoliosi, comunque, ne beneficeranno sia la performance cardiopolmonare sia lo sviluppo muscolare generale e quindi in ultima analisi l’aspetto fisico generale e la postura.

 

Gli sport asimmetrici come il tennis sono praticabili ?

Certamente, fermo restando la già citata personalizzazione dei carichi di lavoro consentiti e un’attività compensatoria di preparazione atletica che dovrebbe essere effettuata prima di ogni allenamento o partita.

 

Il corsetto si tiene o deve essere rimosso durante l’attività sportiva ?

Fatta eccezione per i salti in atletica e per il nuoto, tutte le altre discipline sportive sono di norma praticabili con il corsetto che dovrebbe avere come caratteristiche principali la comodità e la possibilità di muovere agevolmente bacino e arti. Tuttavia, la scelta di tenerlo o rimuoverlo dipende primariamente dalle ore di liberà consentite nel particolare caso che la pratica dello sport non dovrebbe modificare. E’ bene, quindi, discutere questo aspetto di volta in volta con il medico specialista, fisiatra o ortopedico, di riferimento.